Ambienti di lavoro: con i colori giusti aumenta la produttività

Se scegliere il colore con cui tinteggiare i muri della propria casa può sembrare un’operazione tutto sommato facile, non altrettanto si può dire quando bisogna pitturare l’ufficio o il luogo di lavoro. Gli spazi professionali, al di là della resa estetica che comunque è importante, devono soprattutto essere piacevoli per i dipendenti e ancora di più favorire la produttività. Già, sapevate che i colori hanno un impatto importante sulla psicologia e sulla reattività del personale? Solo per fare un esempio, uno studio del 2012 ha rivelato che il gettonatissimo bianco – un classico per le pareti degli ambienti lavorativi – è percepito come “ospedaliero” e può mettere a disagio le persone. Insomma, i colori contano, ancora di più quando si tratta di benessere e… business.
Tinte vivaci o tenui?
In generale, si tende ad associare i colori vivaci all’energia e alla produttività. Ma è davvero così? Non proprio, secondo la scienza: è vero, ad esempio, che il rosso veicola le emozioni ed è energizzante. Allo stesso tempo, però, instilla negli individui la sensazione che tutto sia urgente e quindi genera inevitabilmente uno stato d’ansia. Ecco perché questa tinta non è ideale per gli uffici, mentre invece è perfetta per i negozi specie durante i saldi. Per questa ragione i punti vendita usano il colore rosso per avvisare delle offerte e delle svendite: i potenziali acquirenti vedono la segnaletica e istintivamente pensano “devo comprare adesso, subito!”. Le tonalità come il verde e il blu, invece, sono ottime per infondere energia, ma secondo alcuni studi non aiuterebbero la concentrazione. E’ anche importante sottolineare che non sono solo i colori a influenzare l’umore e il comportamento, ma anche la loro saturazione. Un blu chiaro, quindi, non avrà gli stessi effetti sulla psicologia dei lavoratori di un blu notte.
Un’immagine impeccabile
Al di là della bellezza estetica – che comunque è sempre soggettiva e legata ai gusti del committente, così come ai colori del marchio e allo stile dell’azienda stessa – tinteggiare periodicamente le pareti dell’ufficio è un dovere del titolare, anche per questioni igieniche e di corretta manutenzione dello spazio lavorativo. D’altronde è proprio l’ufficio il primo biglietto da visita di un’impresa, piccola o grande che sia: uno spazio ordinato e curato trasmette immediatamente a clienti, fornitori e visitatori un’immagine positiva. Il branding e il marketing sono aspetti cruciali nelle dinamiche di mercato, e anche la location “parla”, e molto, dell’azienda. I locali dell’ufficio, dalla recepito alla sala riunioni, sono una parte essenziale dell’immagine aziendale e dovrebbero essere coerenti con tutti i valori del marchio. Ecco perché bisognerebbe tinteggiare le pareti almeno una volta ogni due anni, possibilmente facendo eseguire l’intervento da professionisti del settore come Il Dipintore, affinché la resa sia perfetta e i lavori veloci e puliti. Ancora, i dipendenti si sentiranno più a loro agio in uno spazio fresco, lindo e ben organizzato e, di conseguenza, saranno più motivati e aumenteranno la loro produttività.
Sì, ma che colore?
Tornando ai colori ideali per gli ambienti di lavoro, in generale sono piacevoli – anche per gli occhi – tutti i toni chiari, dal bianco sporco (no invece al bianco ottico) al beige, passando per i grigi e gli azzurri. Per le professioni sanitarie, il classico verde chiaro è il colore di riferimento, anche perché antisettico. Per lavori più creativi, si può osare con qualche tocco vitaminico, come il giallo o l’arancione. Infine, una curiosità: sembra che la tinta ideale per chi opera nel settore finanziario sia il verde: che dipenda dal dollaro?