Cucina, come scegliere la finitura della pittura

La cucina è uno degli spazi più frequentati e vivi della casa: si preparano i pasti, si mangia, si chiacchiera, ci si ritrova… La definizione di “cuore di ogni abitazione” è più corretta per mai. Ecco perchè, oltre agli arredi, è importantissimo individuare la giusta pittura per le pareti, così da creare un ambiente caldo, accogliente e allo stesso tempo funzionale. Oltre scegliere un colore piuttosto che un altro in base al proprio gusto, è importante anche identificare la migliore finitura. E’ proprio la finitura, o lucentezza, della tinta a determinare il look finale del locale.
Che cos’è la finitura della vernice
Le pitture per interni sono disponibili in diverse finiture, divise per capacità di riflettere la luce. Ogni produttore di vernici ha la sua terminologia, ma in linea generale la classificazione comprende finiture che vanno da opaca, guscio d’uovo, raso fino a semilucido e lucido.
Tecnicamente, i livelli di finitura o lucentezza della vernice sono identificati dalla quantità di luce che riescono a riflettere, un fattore determinato dai componenti della pittura stessa. Le vernici più lucide contengono livelli più elevati di resine e leganti che assicurano un effetto finale liscio e in grado di amplificare la luminosità. Le vernici con un maggior rapporto di pigmenti avranno meno lucentezza e saranno più suscettibili all’usura. Ma sono proprio le nuance più lucide le più adatte per la cucina: oltre a dilatare l’ambiente, sono molto più facili da pulire.
Satinata, semilucida o lucida?
Una finitura in vernice satinata garantisce una resa estetica elegante, ed è perfetta per le zone particolarmente vissute – come la camera dei bambini – e così come per le pareti di bagno e cucina. La vernice semilucida, che ha una buona capacità di riflettere la luce, è la scelta ideale per le pareti delle aree della casa ad alto traffico, ad esempio nei corridoi e in cucina. Anche se sono facili da pulire, vanno applicate su muri trattati preventivamente, altrimenti rischiano di evidenziarne gli eventuali difetti. La finitura lucida, infine, è la più brillante e la più semplice da pulire. Per le sue caratteristiche, è utilizzata soprattutto per infissi o porte in legno: sulle pareti l’estrema lucentezza rischia di “mettere in luce” le imperfezioni.
In cucina, pareti, mobili, paraschizzi
Fermo restando che per un ottimo risultato sia di estetica e sia di durata è necessario l’intervento di un professionista, che sappia individuare i prodotti migliori e le tecniche più adatte come facciamo noi de Il Dipintore, la maggior parte dei committenti preferisce optare per la finitura satinata o semilucida nella propria cucina. Una formula classica è quella di utilizzare la pittura satinata sulle pareti e una finitura semilucida su mobili e pensili, così da poter essere puliti di frequente. La parete dietro fuochi e lavello, infine, può essere trattata anche con una finitura lucida, che può essere lavata spesso con la massima facilità.