Cromoterapia, quali sono i migliori colori da utilizzare in casa?

Quali sono i colori più indicati per tinteggiare i vari ambienti della casa? Questa è la classica domanda che ognuno di noi si fa quando deve entrare in una nuova abitazione o ristrutturarne una. E la questione non è banale, ma ha risvolti davvero profondi, che hanno a che fare – anche se non ce ne accorgiamo – con la nostra psicologia. D’altronde, a chi non è capitato di varcare la porta di un ristorante e di sentirsi subito più affamato? Oppure di entrare in una Spa per avvertire immediatamente la sensazione di relax? O ancora di sentirsi a disagio, inspiegabilmente, in un sala d’attesa? Bene, questo è il potere della cromoterapia: i colori influenzano moltissimo il nostro umore e il nostro “sentire”.
Le tinte influiscono sull’umore?
Come si evince dalle righe precedenti, la risposta è sì. La psicologia del colore è sempre più popolare, e utilizzata, nel design, nell’arte e nel marketing, solo per citare alcuni ambiti di applicazione. Nel corso del tempo, sono stati condotti diversi studi sul potere delle tinte che hanno analizzato in particolare l’effetto su emozioni, sentimenti e azioni. Sebbene la percezione del colore sia a volte soggettiva, alcuni effetti cromatici hanno un significato universale. Non per niente fin dall’antichità è stata praticata la cromoterapia, ovvero l’uso terapeutico dei colori. Certo, il mondo scientifico è diviso sul tema, anche perchè i colori hanno innumerevoli connotazioni culturali e probabilmente gli effetti delle cromoterapia sono “a tempo”, cioè si esauriscono dopo un po’. Però è altrettanto vero, ed è stato dimostrato, che i colori hanno un impatto sulle prestazioni. Ad esempio, diversi test hanno confermato che svolgere un esame con le domande tutte scritte in rosso anziché in nero sia più difficoltoso per i candidati, addirittura da alterare, in peggio, la qualità delle risposte. Resta comunque il fatto che toni a noi graditi hanno un effetto piacevole sul nostro inconscio e sul nostro umore: e non possiamo non tenerne conto se decidiamo di tinteggiare l’ambiente più importante della nostra vita, la casa appunto.
Quali scegliere?
Partendo da questi presupposti, si può giocare con la cromoterapia anche fra le mura di casa. Alcuni colori o gruppi di colori suscitano una reazione simile nella maggior parte delle persone, motivo per cui è fondamentale scegliere le nuance più giuste durante i lavori di tinteggiatura. Una volta individuati i colori preferiti, facendosi aiutare da chi farà il lavoro e testando dei campioni direttamente sulle pareti, come fa sempre Il Dipintore nei suoi numerosi interventi – bisogna combinarli fra loro in maniera armonica, a maggior ragione se l’ambiente è a pianta aperta. Il “trucco” – e anche in questo caso il coniglio degli esperti è importante – è individuare tre-quattro tinte amalgamabili e coordinate fra loro, da utilizzare in percentuali diverse nelle varie stanze. Altrimenti stacchi cromatici troppo decisi rischierebbero di rimpicciolire gli spazi o addirittura di creare una sensazione di disordine visivo.
Cosa comunicano i principali colori?
I colori hanno il loro linguaggio e, di conseguenza, ci “parlano”, accendendo emozioni e sensazioni. Per noi occidentali, ad esempio, il rosso stimola l’adrenalina ed è una tinta viva ed energizzante; il blu, specie se nelle nuance meno intense, può favorire il rilassamento e la serenità; il verde è una tinta capace di calmare e tranquillizzare. Il bianco può essere sia rilassante sia inquietante, a seconda della presenza o meno di luce naturale e degli altri colori ad esso abbinati, mentre il giallo comunica allegria e convivialità e il viola è la tinta voluttuosa raffinata per eccellenza.