Dipingere la facciata del condominio: tutto quello che occorre sapere

Le facciate dei palazzi, esposte come sono sono agli agenti atmosferici, agli inquinanti e alle sollecitazioni del tempo, dopo un periodo più o meno lungo perdono la loro originaria bellezza. Nessuna paura, anche gli edifici possono essere sottoposti a un restauro per riportarne in vita lo splendore. Se la scelta di ridipingere le facciate di una casa indipendente o di una villetta singola è tutto sommato semplice, per i condomini c’è invece qualche passaggio in più da rispettare. Vediamo quali sono le mosse da fare, con i consigli professionali de Il Dipintore, fermo restando che una facciata tinteggiata di fresco aumenta il valore dell’intero immobile. Tra l’altro, anche se con il 2023 il Bonus facciate è andato in pensione, sono ancora in vigore diverse forme di detrazione che permettono di agevolare almeno il 50% delle spese sostenute.
Chi decide il colore della facciata?
E’ una delle maggiori curiosità quando si inizia a programmare l’intervento di rifacimento delle facciate all’interno del proprio condominio. A tal proposito, è bene ricordare che la facciata viene considerata parte comune (lo definisce l’articolo 1117 del Codice Civile), ed è essenziale per l’estetica dell’edificio stesso. Per quanto riguarda la tinta dell’intonaco, essa viene definita la prima volta dal costruttore, a meno che non ci siano delle precise norme edilizie del comune in cui si trova il palazzo. Le stesse indicazioni – ovvero le disposizioni edilizie del comune di appartenenza – vanno seguite per le tinteggiature successive. Se invece non ci fossero vincoli, il colore va definito attraverso una delibera dell’assemblea condominiale. La maggioranza dei votanti deve esprimere il proprio parere favorevole per poter iniziare i lavori. Ovviamente, il nuovo colore scelto dovrà rispettare lo stile, la storia e l’architettura dell’edificio, senza alcun danno alla sua estetica. E le relative spese? Anch’esse, una volta approvate le opere – considerate straordinarie per il condominio – andranno suddivise proporzionalmente fra i condomini in base ai millesimi di proprietà.
Quali bonus si possono utilizzare?
Se per varie ragioni non è stato possibile approfittare del Bonus facciate, che non è stato prorogato nell’ultima Legge di Bilancio, esistono però altre soluzioni per avere un conto più “leggero”. Le spese per questa tipologia di interventi, che comunque vanno gestite dall’amministratore, sono detraibili in molteplici casi. Dal 1° gennaio 2023 è infatti possibile approfittare delle detrazioni fiscali ordinarie, come il bonus ristrutturazioni al 50% e l’ecobonus, che saranno in vigore fino al 31 dicembre 2024. Il rifacimento delle facciate, così come quello dei cornicioni o la sostituzione di davanzali e balconi, rientra a pieno titolo nelle ristrutturazioni edilizie. Per ogni unità immobiliare, per i lavori in condominio, il tetto massimo ammesso per la detrazione è di 96.000 euro. Il limite di spesa si alza con l’ecobonus, l’agevolazione prevista per migliorare l’efficientamento energetico degli edifici. In questo secondo caso, quando si effettuano lavori che oltre la facciata migliorino le prestazioni energetiche, ad esempio posando anche un cappotto termico, il limite si alza addirittura al 75%.